Tessere mondi nel lasciare andare di Luigina Marone



Ogni tanto incontro il maestro di Feldenkrais quando vado di venerdì perché ho perso la lezione del lunedì mattino. Spesso conduce la lezione chiedendo di sperimentare. Vedete un po' voi come fare ad arrivare li, ascoltando quello che il vostro corpo vi suggerisce. In un primo tempo mi disorientava perché abituata ad essere accompagnata passo passo nella scoperta del movimento funzionale, poi ho iniziato a "provare", si provare ad ascoltare il corpo e a lasciare andare. A volte, accompagnata da qualche accenno e aiuto più specifico. Sì, ecco, ora prova a...

Prova a lasciare andare … fai in modo che sia la testa la prima a piegarsi lasciando il suo peso e anche l'ultima a riprendere la sua posizione e il contatto visivo con ciò che accade intorno …. chiudi pure gli occhi se vuoi.

Ecco, lasciare andare il controllo e permettere al peso della testa e della schiena una volta tanto di scaricare tutto sulle mani e sui gomiti che in quel momento sono proprio lì in una posizione per accogliere quel peso. Mi accorgo che sto producendo molta tensione nella zona lombare e mi risulta evidente lo sforzo fatto quando, stesa a terra, sento questa parte del corpo che mi duole.

Nella sperimentazione successiva presto maggiore ascolto e più attenzione cercando di lasciare andare davvero il peso e di fidarmi dell'aiuto delle mani e delle braccia. Ascolto il loro lavoro e cedo il peso li, cercando un modo possibile e nuovo di appoggio mentre mi muovo invocando l'aiuto del respiro.

Qualcosa cambia in me e nel mio corpo e, una volta distesa di nuovo a terra a riposare, sento proprio la differenza, la parte lombare non è più dolente. Quando esprimo al gruppo questa nuova consapevolezza il maestro coglie gli aspetti riportati e fa una considerazione legata anche alla vita quotidiana.

“… A volte siamo talmente presi dall'arrivare all'obiettivo che non mettiamo neanche in conto quanto questo arrivare ci costa caro. Non ascoltiamo in profondità alcuni aspetti che stiamo vivendo ed è culturalmente diffuso questo modo di non dare più ascolto al proprio corpo. Sei stanco? Sei scomodo? Hai bisogno di una pausa? Senti il bisogno di muoverti? Il tuo corpo suggerisce cose che non riesci più a capire e a interpretare e proprio per questo fai molta più fatica di quello che dovresti e comunque non riesci a produrre un cambiamento e a fidarti di lui. Se provate a sperimentare  il lasciar andare nella ricerca di capire come arrivare lì, guidati dal vostro corpo, scoprirete nuovi modi e nuove possibilità di fare i movimenti!"

Mi viene in mente un incidente in macchina di poco tempo fa, tensione e stanchezza mi ha condotta li, contro un’altra auto, senza essere stata capace di ascoltarmi e di lasciare andare, immersa in labirinti di pensieri indotti da altri e ricercati, che non hanno proprio senso di esistere. In questo periodo della mia vita, desidero un cambiamento e provo a seguire questo "lasciar andare"!

Riprovo davvero a sentire il peso sulle mani, respirando e giocando con il mio corpo. Lo lascio andare alle braccia e ricerco la leggerezza di quel piccolo movimento del piede, seguendo quello che il corpo mi suggerisce ritrovandomi a gambe all'aria in un dondolio del corpo che non credevo possibile. Nel farlo provo un nuovo divertimento che è il piacere puro del movimento del mio corpo e della scoperta! Restare a “gambe all’aria" in nuovi equilibri, nella presenza mentale corporea, ancorata nel presente.


Uscita di lì, per strada, nella leggerezza della sera con un cielo blu blu e una luna piena mi sono detta: "Che bello che ciò accada, lasciar andare e divertirsi mentre si conoscono cose nuove e le funzionalità del proprio corpo  .... può davvero diventare un approccio alla vita? dai … provaci 😃😊! " 

E a proposito di scommesse, ce la farò a portare questo nuovo approccio anche  nel nostro prossimo evento Tessere Mondi? Misteri delle tessiture!



Commenti

  1. Si, direi proprio di sì Luigina, ci sei riuscita! (Nadia)

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    1. Che bello ricordare ora a distanza di tempo questo post...e grazie Nadia.
      Credo tu abbia proprio ragione. Un abbraccio 😊, Luigina

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