Filando la cura, tra madre e figlia.

di Luigina Marone

Nel suo modo di prendersi cura, mia mamma Franca, ha affidato a noi figli nel corso degli anni, tanti aneddoti della sua storia di vita.

Questo, pubblicato di recente sul Blog Cronachepedagogiche, e’ nato in questi giorni e abbiamo deciso insieme di renderlo pubblico, perché come dice Claudia de Lillo nel suo articolo Chi se n'è andato ci insegna come restare sono consapevole che siamo portatori di vite altrui, di altrui pensieri, di altrui abitudini, talenti, desideri. È' un fardello che rallenta il nostro cammino ma lo rende prezioso. Ci tocca vivere una vita piena perché solo nella pienezza c'è spazio per l'ascolto per il ricordo, per l'unione dei fili, per gli altri. 

Così, ha sempre fatto mia madre, intrecciando la sua vita con quella di suo papà, presente nei suoi racconti e nei suoi gesti. È il nonno conosciuto solo tramite i suoi racconti, morto prima della mia nascita e in questo modo è stato possibile per noi figli riceverne l’eredità per conservarla in un fazzoletto di seta, come si fa con i tesori e di riporli nel nostro bagaglio.

E proprio nell’incontro, sembra che entrambi, figlia e padre, donino all'altro il proprio sacrificio, riconoscendolo solo negli occhi dell'altro, forse in una forma di riconoscenza, che mi restituisce cosa si può fare stando insieme.

Il sacrificio è il compimento di un'azione sacra che, in quanto tale, celebra il sacro, celebra ciò che importa, celebra il valore che dà un senso a noi stessi e alla vita e non va trascurato, specie nella minutezza della quotidianità.

In questo periodo il trattenere le storie, scrivendole insieme e rendendole pubbliche, ci regala attimi d'intimità e leggerezza, tra madre e figlia, perché pieni tante sfumature. Un’intensa condivisione tra noi e con altri che ci leggono, non presenti in quel preciso momento, ma possibili da pensare vicini. 

È un esperienza che ci aiuta a trattenere alcuni significati che, ancora all'età di 88 anni, mia mamma da' alla sua vita, lasciandoci quell’eredità che, "oltre al quotidiano”, da gusto al nostro modo di starci vicine nel tempo che ci dedichiamo. 


Insieme, accendiamo piccole luci di significato da lasciare andare e  da far scorrere nel fiume … della vita.

Commenti

Post più popolari