Cuori di primavera

di Luigina Marone


E' stata una pressione al petto, mentre riparavi una perdita d'acqua del rubinetto, che ti ha rotto una costola. Ora, da anziana, le tue ossa sono diventate fragili e tu ti ostini a sistemare da sola le cose in casa, senza chiedere aiuto. Tra noi sorelle ci diciamo che questa è la tua forza!

Da questo “incidente”, capitato un paio di mesi fa, hai saputo che sei malata. Lo sei da più di dieci anni senza averlo saputo e meno male che è andata così. Per così dire, il destino ti ha regalato un "non pensiero" per diversi anni. A quei tempi anche papà era allettato e infermo e chissà come avrebbe inciso sul clima già affaticato di noi tutte prese dall'accudimento 24 ore al giorno. L'unione di noi donne della famiglia, compresa tua sorella Vanna, ha permesso di agire insieme  tanta pazienza, volontà e di godere anche di quegli attimi di sua presenza e di amore, durati sino all'ultimo istante. 

Quando vengo a trovarti a casa tua, spesso ti trovo seduta nella tua amata poltrona e nel ricevermi puntualmente mi aggiorni dei nuovi accadimenti! A volte il tuo tono e' di rimprovero per come stanno andando le cose intorno a te, come se ti aspettassi altro. Poi ti dico "caspita come sei brontolona" e solo questo ti aiuta a ridimensionare il tuo sguardo e a sorridere. Sai che mi piace passare con te tempi spensierati e a volte ti propongo nuove uscite rigeneratrici. Questa volta sei tu a chiedermi di accompagnarti a fare degli acquisti personali. Si, all’età di 88 anni, mia mamma fa acquisti per se', insegnandomi ancora che un tempo della vita va dedicato alla cura e al proprio rinnovamento.

Così in questi giorni ti presenti con due occhiali nuovi, uno per leggere i tuoi amati libri e uno per guardare da lontano che tieni per la maggior parte del tempo e si offuscano al sole; color rosa con tanto di brillantini intorno alle lenti, che danno luce al tuo viso. Sei stata attratta anche da una giacca moderna imbottita e mentre la indossavi per provare se la taglia era la tua, guardandoti allo specchio mi hai detto, "va benissimo … l'unica cosa è la gobba, ma quella c'è di suo". Dentro di me penso "Si mamma, la gobba c'è di suo e non ti toglie la bellezza di quello sguardo che ancora si misura con lo specchio contenta di piacersi così come sei". 

Per finire, una nuova borsa, rigirata tra le mani per vedere quante tasche potevano accogliere le cose che riservi alle tue piccole gite per il mondo, dicendomi che la volevi chiara perché sei stufa di vederti in nero e per il cielo della primavera è anche più adatta.

Mentre ti lascio a casa tua, dopo gli acquisti di questi giorni, penso che sei fortunata mamma. Alla tua età hai ancora una forza vitale che mi fa vivere come un cuore di primavera. E mi piace così, madre e figlia in volo di leggerezze …. un bel regalo lo hai fatto anche a me e per questo ti ringrazio!


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