Giardini di pensieri e sentimenti

di Irene Auletta

Andando in giro per il mio lavoro, continuo a incrociare persone presenti al nostro ultimo evento che, con mio grande piacere, hanno ancora voglia di restituire e condividere pensieri, immagini ed emozioni raccolte durante la serata.

In particolare ieri, una coordinatrice di servizi socioeducativi, mi ha raccontato dell’emozione di aver coinvolto sua figlia venticinquenne e di come l’eco della serata le ha accompagnate anche sulla via di ritorno verso casa facendole assaporare un’inedita intimità nella loro relazione. Mi ha colpito anche la sua percezione di aver raccolto il dono che noi abbiamo messo a disposizione del pubblico, quasi consegnandolo a ciascuno, come possibilità individuale di continuare a rifletterci.

Mentre ascoltavo ho pensato che spesso si raccoglie quanto si semina ma,  tante altre volte, il raccolto stupisce per le forme e la sostanza. Ho letto di recente un interessante libricino che, proprio pensando al femminile, intreccia le azioni delle mani del corpo con quelle delle mani della mente. Così mi pare che questa persona abbia, con le sue mani della mente, impastato, trattato, scolpito e modellato i nostri contenuti, restituendoci riflessioni che quasi vanno oltre il nostro intento esplicito.

Vuoi dire che è questo che si intende quando di parla di dialogo tra anime? Io so che ieri ho avuto la conferma che ne vale sempre la pena, che ogni azione semina qualcosa e che il nostro lavoro, dopo anni di impegno e interesse, produce, per noi e per chi ci incontra, possibilità nuove e tanta bellezza.

Finché sentiremo questa bella energia vitale, continueremo a coltivare la passione di trattare temi al femminile, anche dando valore alle esperienze delle persone che incontriamo. In tanti ci state dicendo di quanto vi siete sentiti accolti nel nostro giardino culturale, colorato, profumato e ricco di tante specie differenti. 

Anche qui, mentre scrivo, al solo pensarci, mi raggiunge un freschissimo calore che voglio condividere con voi tutte e tutti. Alla prossima avventura!