DONNE, DEE, MADRI...in viaggio

 



di Monica Simionato

L’idea di utilizzare i miti e le dee è frutto di un’ispirazione che ha avuto la sua genesi in Rete e che ha fatto nascere in seguito questo Blog. Il concetto di fondo è semplice: che in ogni donna possano coesistere differenti modelli interni. Modelli che possono essere evocati attraverso le immagini archetipiche...perché proprio le dee…perché no? Mi sembra, a posteriori, una delle chiavi che ci ha fatto incontrare su un registro profondo ma anche leggero.

Durante la prima Conferenza del 2010 con lo Studio Dedalo di Milano dal titolo “La parte delle madri”, abbiamo provato a scegliere quelle immagini di dee che si collegavano con il codice materno nelle sue molteplici sfaccettature. Anche qui, con l’intenzione di andare oltre le polarità semantiche rigide che possono ancora riassumersi in definizioni che fanno capo agli stereotipi di “mamma buona” e “mamma cattiva”.

Una delle immagini cinematografiche che riassume questa ricerca di sintesi si trova nel film “Gli Incredibili”, quando il personaggio femminile principale, guerriera e madre cerca, non senza vere e proprie acrobazie, di far dialogare i due aspetti, tentando di superarne la dicotomia. Lo fa mettendo in gioco diverse anime, smettendo di censurarle sacrificando all’essere madre il suo essere anche un’eroina.

Ci piace pensare che la tessitura di un immaginario più articolato possa restituire la possibilità che ciascuna donna interpreti il proprio essere madre e il proprio incontro con la maternità a partire dalla propria unicità.

Oltre che alla molteplicità, l’incontro con le differenti dee porta anche a riflettere sull’autenticità  possibile più che sulla ricerca di una perfezione impossibile.

Se, infatti, anche le dee nel mito si concedono spesso sbavature, eccessi, forme di vulnerabilità…perché questo non potrebbe essere concesso anche alle donne e alle madri? Quello dell’errore (e del suo significato), dell’umanità, dell’autenticità, è un piano importantissimo. Gli stessi psicologi dell’età evolutiva (per altro per molti versi molto rigorosi) parlano di “madre sufficientemente buona” e non di “madre perfetta”….ci sarà un motivo!

I modelli femminili nella mitologia greca, allora, possono aiutarci a percorrere il viaggio dell’incontro con la maternità partendo dal valorizzarne i differenti aspetti. E, soprattutto, abbandonando senza troppi indugi lo stereotipo che ci vorrebbe tutte fintamente uguali.

Bell’impresa…ma, forse, come ci ricordano le dee…soprattutto un bellissimo viaggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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