Raccolte alle cicali


Non senti che tremo mentre canto.  È il segno di un’estate che vorrei potesse non finire mai (Negramaro, Estate)


di Irene Auletta


Ma il nostro tema del mese #profumodestate può suggerire una riflessione educativa?


In fondo il profumo d’estate introduce certamente a una stagione climatica, meteorologica, ma può evocare anche immagini legate a stagioni della vita. E’ stato bello leggere post e commenti che hanno richiamato sempre episodi della vita legati ad un profumo specifico, oppure un episodio, un racconto, una relazione legati a un’idea di estate e ad un modo peculiare di vivere una stagione.


Quello che mi piace dell’estate è il riemergere di una luce intensa che esplode dopo il risveglio della primavera, facendo risuonare dimensioni di piacere legate alla bellezza, al mare, a passeggiate in montagna, a ozio e riposo. Una sorta di restituzione ed esaltazione delle dimensioni del piacere che sembrano quasi bilanciare quelle dimensioni del dovere che hanno accompagnato nei mesi precedenti.


Forse può essere proprio questa la bellezza da trasmettere a livello educativo. Oltre la rinascita della primavera può esserci quella successiva della pausa, del gusto di molteplici piaceri e di quella quiete capace di nutrire anima e mente.


Anche per i bambini può essere molto importante sperimentare pigrizia e lentezza, a fianco del gioire e del divertimento, intrecciati al piacere di stare insieme ai propri familiari. Questa mi pare una possibilità molto bella dell’estate per chi ancora la può vivere ed apprezzare. Il valore e il gusto del ritrovarsi e dello stare insieme in un momento di tranquillità.


Mentre penso a questo post e cammino nel verde di un parco cittadino, la mia attenzione viene catturata da un suono bellissimo che per me profuma proprio d’estate. Il canto delle cicale. I sensi si risvegliano: chi ha ricordato profumi, chi sensazioni, chi ambienti e suoni. Ecco l’immagine di me bambina mente oscillo sull’altalena costruita da mio nonno sotto una quercia secolare, con il sottofondo musicale delle cicale, nel sole del Sud.


Oggi lo stesso canto rievoca immagini, emozioni, scorci di stagioni di vita passata che, nella stagione del presente diventano occasione per raccogliere le tante, tante, belle esperienze che hanno reso ricco il mio bagaglio di vita. Una grande fortuna!


Ecco. Fermarsi a raccogliere può essere un nutrimento speciale e un bel suggerimento al profumo d’estate. Raccolte da vivere, valorizzare e magari, perché no, anche pratiche di vita da insegnare.


“Bastava l’avvento della notte, con tutte quelle stelle in festa, le luci delle barche sul mare, il crepitio e il puzzo delle zanzare e delle falene folgorate dalla graticola azzurrastra sospesa al muro del terrazzo, a cancellare ogni malinconia, a restituirmi all’interminabile felicità dell’estate”. (Michele Serra)


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