Voci di donne. Al profumo d'estate




di Mary Perry


Pensare al profumo dell'estate mi riporta al mio essere madre, una madre che alcuni definirebbero speciale. Io non so se lo sono o non lo sono stata, ad un certo punto non mi è più interessato ritrovarmi in una categoria.


E' successo durante un'estate al mare, in Liguria. Ricordo il profumo della focaccia, di olio e olive. La focaccia cadde rovinosamente sull'abitino bianco della mia bambina. Mi era sfuggita di mano. Io mi sono sentita così in colpa e poi ho urlato dentro e fuori e ho visto negli occhi di mia figlia la sorpresa e poi una sorta di terrore.


Allora l'ho detto, ed era la prima volta ... le ho chiesto SCUSA, io che ero arrabbiata con il mondo, io che me la prendevo con tanti, che la rabbia mi mordeva l'anima. Le ho detto scusa e una lacrima, una sola, mi è scesa. Ma senza quelle scuse quella lacrima non era nulla, non sarebbe stata abbastanza per ammorbidire una parte di me.


Ci ho pensato tante volte a questo momento, il perdono forse è qualcosa che sta dentro un rapporto, non è solitario. Serve anche una grossa  dose di umiltà e di coerenza. In questo i bambini sono più grandi di noi, eppure quel giorno ne sono stata capace di arrivare a quelle altezze. E qualcosa è cambiato.


Provarci si, sempre, a riconoscere un errore e farlo con chi abbiamo invaso con le nostre emozioni represse perché qualsiasi torto subito (dalla vita nel mio caso e dal mio punto di vista) non giustifica, mai.


Si, in quel momento sono stata una mamma speciale, profumata di estate e di sole, ma anche di focaccia

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