Equilibrismi



di Luigina Marone

Dopo un lungo tempo di corsi online ed alcuni mesi di fermo per dolori alla schiena, da circa un mese ho ripreso il percorso di Feldenkrais in presenza. Che differenza!!
 
Dopo un po' che riprendi a praticare in questa modalità solita, ti accorgi cosa vuol dire avere a fianco altri corpi e respiri, la voce lì vicina di chi ti accompagna nella ricerca di nuove esplorazioni e scoperte corporee, guidandoti con sicurezza e attenzione durante le esercitazioni.

Alcune volte più di altre, capita di essere particolarmente presenti, concentrati a sentire ciò che si percepisce nel muovere il corpo con le connessioni tra le diverse parti, una sorpresa rinnovata che dona un senso di morbidezza ai gesti.

Mentre sono a terra e provo ad allineare verso il basso la gamba partendo dall'anca e il braccio verso l'alto, sento di ruotare il busto e l'insegnante Cecilia si avvicina per aiutarmi a trattenere una rotazione in avanti che blocca la naturalezza dell'insieme del movimento. Quel piccolo gesto di aiuto con la mano, mi fa cogliere immediatamente qualcosa di nuovo nel mio corpo e sento di trovare già stesa a terra un diverso allineamento della schiena. Così, con un senso di soddisfazione per ciò che provo, riprovo e riprovo ancora.

Dopo un’ora di movimenti, mentre si è distesi a terra, ogni volta la ripresa della verticalità e della camminata può fare ritrovare un nuovo equilibrio, integrando ciò che si è sperimentato distesi, attraverso una memoria corporea che integra e porta nuove consapevolezze.

Mi alzo e ascolto, qualcosa mi colpisce particolarmente. Sono arretrata e la posizione della schiena mi permette un appoggio saldo sui talloni che mi fa sentire una diversa apertura del tronco.

Poi, mentre riprendo a camminare, collego questa sensazione con lo stare indietro, e penso che assomiglia al periodo che sto vivendo. Quel "non farsi avanti", arretrando sempre più l'azione, la reazione, che può dare, anche nelle azioni quotidiane, un senso di radicamento verso la ricerca di nuovi assetti. 

Ora cammino con un senso di agio, che desidero portare con me durante questa giornata, insieme ad un pensiero aperto al futuro. E sento che è proprio bello ritrovarlo così, inaspettatamente!

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